di Cristina Mazzarini
I genitori svolgono un ruolo fondamentale nello sviluppo e nella crescita del proprio figlio. In particolar modo contribuiscono ad infondere nel bambino quel senso di fiducia in se stesso, coltivando l'autostima fin dai suoi primi momenti di vita.
Sono stati effettuati importanti studi sul comportamento dei bambini e il ruolo che investono i genitori nel percorso educativo e Gael Lindenfield, psicoterapista e studiosa dell'età evolutiva, attraverso l'osservazione di tali comportamenti, afferma: "Non sarete mai genitori perfetti, ma potete diventare genitori fiduciosi".
È infatti possibile individuare una scarsa fiducia nel proprio figlio, attraverso la lettura di veri e propri segnali distinti che si manifestano nel suo comportamento quotidiano. Parliamo di atteggiamenti quali:
- rimanere ancorati troppo a lungo ad abitudini infantili,
- avere un basso rendimento scolastico perché troppo timidi per chiedere aiuto,
- preoccuparsi eccessivamente del proprio operato e puntare ad una perfezione assurda,
- mostrarsi ipersensibili di fronte a critiche o a dispetti,
- mostrarsi gelosi o invidiosi degli altri,
- farsi bloccare da ansie, paure ed ossessioni,
- sviluppare sintomi fisici di stress come mal di testa, nausee o eruzioni cutanee.
Non possiamo parlare di fiducia però se non facciamo una distinzione tra “fiducia interiore” e “fiducia esteriore”.
La fiducia interiore ci trasmette quella sensazione e convinzione di essere ok ed è distinta da quattro caratteristiche fondamentali che sono: amore per se stessi, conoscenza di se, chiarezza di obiettivi, pensiero positivo.
Amore per se stessi, lo dice la parola stessa, è colui che mostrando sicurezza in se stesso ama la propria persona, ama se stesso, e questo trapela tanto da essere notato anche dagli altri.
Conoscenza di se, perché chi possiede fiducia interiore conosce molto bene se stesso, riflette sui propri comportamenti e sui propri pensieri.
Chiarezza di obiettivi, fondamentale perché chi è sicuro di sè possiede un forte senso di finalità. Il bambino assumerà l'’abitudine di porsi degli obiettivi raggiungibili e grazie alla sua motivazione ed energia manifesterà voglia di raggiungere degli scopi.
Pensiero positivo, perché le persone fiduciose hanno l'’abitudine di vedere il lato positivo della vita. Per il bambino questo è un'’importante punto di forza che lo spinge a crescere con l'’idea che la vita in generale è bella, vedrà il lato positivo delle persone e crederà che la maggior parte dei problemi abbia una soluzione.
La fiducia esteriore invece ci permette di apparire e comportarci in maniera che rivela agli altri la fiducia in noi stessi. Ma per trasmettere questa sensazione di fiducia al resto del mondo i vostri figli dovranno sviluppare delle competenze nelle seguenti aree: la comunicazione, l'’assertività, la capacità di presentarsi, il controllo emotivo.
La comunicazione, perché con delle buone competenze comunicative il bambino è in grado di ascoltare gli altri con attenzione; affrontare argomenti impegnativi ma allo stesso tempo frivoli, parlare in pubblico senza lasciarsi prendere dall'’ansia.
L’'assertività è una condizione essenziale affinché il bambino si esprima senza ricorrere a tattiche troppo passive o aggressive e riesce ad affermare se stesso e ciò che vuole esprimere.
Capacità di presentarsi, che rappresenta una competenza e condizione essenziale attraverso la quale il bambino può mostrare la sicurezza di sé scegliendo degli status symbol che gli permettono di guadagnare credibilità agli occhi degli atri.
Il controllo emotivo rappresenta una condizione fondamentale che permette al bambino di acquisire capacità e consapevolezza per poter gestire le proprie emozioni, per poter accettare sfide che sarà in grado di superare e poter affrontare gli attacchi ed il confronto con i suoi pari in modo da impiegare l’'energia che possiede in risorse da cui attingere.
È importante comunque affermare che nonostante le influenze ambientali e gli adeguati interventi educativi dei genitori, ci siano comunque delle influenze provenienti dal carattere estroverso o introverso che si manifestano già al momento della nascita. Questo può dare comunque un’'indicazione ai genitori su come orientare la loro linea educativa ed i loro interventi. Un bambino molto estroverso non è detto ad esempio che sia assertivo. Al contrario un bambino tendenzialmente introverso può essere assertivo. È proprio qui che entra in gioco il ruolo fondamentale che investe il genitore attraverso l'’educazione del proprio figlio. Un ruolo importante e delicato che implica molteplici responsabilità e tanti investimenti, ma soprattutto la consapevolezza che non ci può essere implicazione emotiva se non si riconoscono quelle che vengono definite le “otto sostanze nutritive di cui hanno bisogno i bambini”, per poter intraprendere il proprio percorso emotivo intellettivo e sociale. Si tratta di sostanze quali: l’'amore, la sicurezza, i modelli di comportamento, i rapporti, la salute, le risorse, il sostegno, le ricompense.
L’'amore è la sostanza nutritiva fondamentale. Non è importante la quantità ma la qualità dell’'essenza di questo sentimento. I nostri figli non hanno bisogno di essere amati continuamente ed incondizionatamente, ma finché si sviluppi una solida autostima devono essere apprezzati per quello che sono, non per quello che gli altri vorrebbero che fossero.
La sicurezza è fondamentale affinché la paura e l'’ansia non intacchino il sentimento di fiducia che il bambino sta fortificando. Laddove questi sentimenti prendono il sopravvento, il genitore ha il compito di rassicurare il bambino affinché egli maturi una visione positiva di se stesso; degli altri e del mondo esterno.
I modelli di comportamento sono necessari poiché insegnare attraverso esempi è il modo più efficace per aiutare i figli a maturare competenze sociali necessarie alla fiducia.
I rapporti contribuiscono a coltivare quella fiducia di cui il bambino ha bisogno per porsi in relazione con il mondo esterno, dalle relazioni fondamentali con i propri familiari, a quelle più superficiali.
La salute è fondamentale perché se il bambino gode di uno stato ottimale, ci permette di sfruttare i nostri punti di forza attraverso l’'energia di cui abbiamo bisogno. Per raggiungere tale obiettivo, è importante curare una buona e sana alimentazione.
Le risorse, necessarie per attingere a fonti di inesauribile sapere, sono fondamentali per stimolare continuamente il bambino ed accrescere le sue potenzialità.
Il sostegno è fondamentale perché senza di esso il bambino non avrebbe l’'incoraggiamento e l'’assistenza adeguata per sfruttare al meglio le risorse che gli vengono offerte.
Le ricompense sono necessarie poiché permettono al bambino di raccogliere i frutti per gli sforzi effettuati, così da conservare il naturale entusiasmo per le sfide che dovrà affrontare lungo il suo cammino. È fondamentale dare le ricompense quando il bambino oggettivamente se le merita, non continuamente ed in maniera inappropriata, altrimenti rischiamo di invalidare l'’importanza di questo strumento.
Naturalmente il ruolo del genitore costituisce un elemento ed un punto di forza fondamentale affinché il bambino diventi via via un adulto con delle potenzialità che lui potrà sfruttare al meglio, e con un senso di fiducia e autostima tali da potergli permettere anche una certa dose di serenità lungo il suo percorso.
Proprio per questo ruolo fondamentale che svolge il genitore egli potrà, attraverso il suo comportamento, sostenere e fortificare la fiducia del proprio figlio ed il suo senso di autostima. Non tutti i comportamenti e gli interventi educativi però sono adeguati, ed in virtù di questo, cercheremo di individuare tutti quegli atteggiamenti che, positivamente o negativamente, contribuiscono a sostenere o danneggiare la fiducia nel bambino. Iniziamo ad analizzare per primi tutti quei comportamenti che contribuiscono ad ostacolarne il pieno sviluppo e la completa realizzazione.
Primo tra tutti è sicuramente l’'egoismo, e si manifesta nei genitori quando non si è disposti a sacrificare i propri comfort e le proprie ambizioni per il bene dei figli.
La malignità invece entra in gioco quando si usa la propria forza fisica ed emotiva per ferire i propri figli. Quando il genitore cerca di impedire ai figli di usare mezzi e risorse soltanto perché lui, alla loro età, non ne ha avuto bisogno. Vedere i figli come facili bersagli per sfogare la propria rabbia e frustrazione.
Il perbenismo si manifesta quando un genitore non vuole ammettere i propri sbagli, quando predica bene, ma non razzola altrettanto bene. Quando pensa di conoscere il senso e lo scopo della vita e non lascia ai propri figli la possibilità di sperimentare da soli commettendo anche qualche errore.
Lo scetticismo è quell’'atteggiamento tipico di chi tende a smorzare l'’entusiasmo dei propri figli, esagerando pericoli e risultati negativi. È anche tipico di chi tende a diffidare della gente e incita i figli a vedere il mondo con occhio cinico e pessimista.
Un altro atteggiamento che incide negativamente sulla fiducia del bambino si manifesta quando il genitore è troppo preso dal proprio dolore e dalle ferite ancora aperte, per esperienze negative vissute, da non condividere la gioia dei propri figli. Cercare di accattivarsi a tutti i costi la compassione dei figli, in modo che si sentano obbligati ad accudirlo fino a trascurare il proprio benessere.
L’'ultimo atteggiamento negativo è il ristagno, che si manifesta quando il genitore oppone resistenza ai cambiamenti, vive e continua a farlo nella routine. Cerca di convincere i figli a percorrere la via più facile per evitare rischi e delusioni.
Naturalmente il comportamento dei genitori se, da un lato, può influenzare negativamente la fiducia nel bambino, dall'’altro può, attraverso tutta una serie di interventi, atteggiamenti e modelli comportamentali, infondere quella fiducia e senso di autostima che è fondamentale soprattutto nei primi anni di vita. Evidenziamo, quindi, proprio questi tipi di comportamenti che consistono nella: forza, sensibilità, socievolezza, stimoli e buon senso.
La forza è fondamentale perché il genitore deve dare alla propria salute psicofisica priorità assoluta in modo che i propri figli lo vedano forte abbastanza da non aver bisogno di sostegno prima ancora che siano abbastanza grandi da poterglielo offrire.
La sensibilità è necessaria affinché il genitore sia in grado di percepire i bisogni ed i sentimenti dei figli ancor prima che siano in grado di esprimerli.
La socievolezza si manifesta con il possedere un vivo interesse per le persone che ci sono intorno, amici e conoscenti; nell’'apprezzare l'’amicizia dedicandogli tempo ed energia, nella capacità di lavorare in gruppo.
Gli stimoli sono fondamentali perché costituiscono vere e proprie risorse da cui attingere per accrescere e arricchire il proprio bagaglio culturale. Il genitore si può servire di libri, musica e giocattoli adeguati all’'età ed al livello intellettivo del bambino.
Il buon senso è una qualità fondamentale per offrire ai figli quella sicurezza e stabilità affinché non vengano sopraffatti dall'’ansia qualora non riuscissero a soddisfare i propri bisogni primari. Tenere i piedi ben saldi a terra quando s'’intraprendono progetti nuovi in modo da non destabilizzare il bambino in caso di insuccesso.
Un altro modo per nuocere alla fiducia dei figli consiste nell’'abbandonare i propri sogni. Quando questo si verifica il bambino coglie spesso un messaggio diretto o indiretto di responsabilità nei confronti dei propri genitori i quali, perdendo interesse nella realizzazione dei propri sogni, si proiettano e si concentrano sui propri figli a trecentosessanta gradi, coltivando e nutrendo speranze ed aspettative sul loro futuro tali da creare ansie inutili ed ingiustificate.
Anche condizioni fisiche di stress si possono ripercuotere negativamente sulla fiducia dei propri figli. Quando questo si verifica e siamo sopraffatti da tali condizioni, perdiamo la pazienza e l’'energia di accudire i figli nel migliore dei modi.
C’è comunque da sottolineare che quando un genitore agisce nell'’educazione del proprio figlio, lo fa sempre seguendo un modello che ha interiorizzato dentro di se, in base alle esperienze vissute personalmente con i propri genitori; seguendo quindi, quello che viene definito il modello del “genitore automatico”.
Inoltre nonostante i nostri sforzi per cercare di soddisfare in maniera adeguata i bisogni dei nostri figli, cercando di coltivare la fiducia e la loro autostima, qualche volta i nostri comportamenti sono influenzati da esperienze negative che abbiamo subito durante la nostra infanzia. Quindi anche se, inconsapevolmente, mettiamo in atto tutta quella serie di atteggiamenti distruttivi e dannosi guidati dal nostro “bambino interiore ferito”.
A questo punto cercheremo di prendere in esame tutte quelle modalità, che potremmo attuare con i nostri figli, in modo che essi si sentiranno non solo interiormente soddisfatti, ma mostreranno anche rispetto per la propria persona.
Il modo più efficace di aiutare i bambini ad amare se stessi è l’'esempio. Il secondo modo è assicurarsi di stare coltivando attivamente l’'autostima e non di scoraggiarne il naturale sviluppo.
È fatto abbastanza noto oggigiorno che i bambini imparano ad amare se stessi soprattutto attraverso l’'esperienza dell’'amore e della stima trasmessa dai loro genitori. Laddove tutto questo viene a mancare, o non viene chiaramente espresso, purtroppo si assiste sempre più spesso ad uno scarso sviluppo dell'’autostima e della fiducia. Non è sufficiente provare amore per i propri figli, o supporre che riescano a leggere nei nostri cuori. Quest’'amore va chiaramente espresso attraverso un linguaggio che sia diretto (utilizzando frasi come “"ti voglio bene”" piuttosto “che "la mamma ti vuole bene”") e appropriato, ad esempio uno stile comunicativo che vi faccia sentire a vostro agio e, adeguato all’'età e alla personalità di vostro figlio.
Rischiamo di compromettere l'’autostima del bambino se il messaggio mette in imbarazzo lui o noi. Spesso preferiamo, noi o i nostri figli, esprimere i propri sentimenti in privato o mettendoli per iscritto. Inoltre il bambino si sentirà più gratificato se gli viene spiegato il motivo che ci spinge ad amarlo ed apprezzarne le qualità ("“mi piace tanto il tuo senso dell’'umorismo"”; “"mi piace il modo in cui ti accorgi sempre se qualcuno è triste o turbato”"; "“ammiro sinceramente la tua creatività"”).
Sottolineate la natura incondizionata del vostro affetto e del vostro amore. Questo in genere significa che bisogna dire ad un bambino in modo chiaro che lo amerete sempre, anche se qualche volta siete arrabbiati con lui, perché il suo comportamento non vi è piaciuto, o semplicemente perché siete esausti. Bisogna assicurarsi inoltre che il bambino non maturi l'’impressione che l’'amore dei propri genitori si possa esaurire se il suo comportamento non rispecchi le loro aspettative, e comunque come genitori ci dobbiamo impegnare affinché il proprio figlio sappia quanta felicità e quanti cambiamenti positivi abbia generato la sua nascita. Al contrario, può crescere con dei forti ed ingiustificati sensi di colpa.
È fondamentale adeguarsi sempre al loro livello, sia fisicamente che intellettualmente. Assumere quindi, quando ci rivolgiamo a loro, una posizione che ci permetta di guardarli negli occhi. Questo è possibile se ci accovacciamo piuttosto che curvarsi per parlare con loro. Modificando la posizione fisica state inviando al bambino un messaggio molto potente, che gli fa sapere di essere all'’altezza della vostra empatia, e della vostra speciale considerazione. Bisogna inoltre adeguarsi al loro livello di comprensione ed usare concetti che sono in grado di capire.
Dimostrate la vostra fiducia evitando di intervenire. Permettere ai figli di portare avanti da soli un compito o un’'attività, è un modo di comunicare, con un linguaggio non verbale, il vostro rispetto per loro. Spesso i genitori, senza volerlo, compromettono la stima che il bambino ha di se stesso, affrettandosi ad intervenire se lo vedono in difficoltà, o se fa qualcosa di sbagliato. Prima di intervenire, domandatevi se il bambino, in quel momento, ne ha davvero bisogno, o se sarebbe meglio per lo sviluppo della sua autostima, attendere che concluda l’'attività o quel particolare compito da solo.
Dimostrate il vostro affetto impiegando con generosità il vostro “tempo di qualità”.
Per “tempo di qualità” s'’intendono tutti quei momenti in cui prestiamo completa attenzione ai bisogni psicologici, emotivi ed intellettivi dei figli.
Chiaramente se i vostri figli sono molto piccoli e dovete impiegare gran parte del tempo a preparare la pappa, cambiare il pannolino o pulire il suo ambiente, di questo tempo ne rimarrà ben poco! Tuttavia, per quanto possano essere ridotti gli spazi di tempo da dedicare al bambino, cercate di ricavarvi una nicchia da riservare regolarmente e con costanza al tempo di qualità. Costituisce uno degli strumenti più potenti a vostra disposizione per sottolineare la stima che hanno i vostri figli di loro stessi. Spiegate ai vostri figli che questo è un momento speciale tra voi e loro; è molto prezioso, anche se non dura così a lungo come noi vorremmo. Se avete più di un figlio cercate di trascorrere del tempo di qualità individualmente con ciascuno di loro. Ricordate che non siete sempre obbligati a ripartire il vostro tempo in parti assolutamente uguali! È preferibile distribuire le vostre energie a seconda delle necessità che ognuno di loro ha in un dato momento.
Scegliete con cura le parole, affinché ogni genitore possa evitare di usare nei confronti dei propri figli quelle espressioni umilianti che nel tempo finiranno per intaccare gravemente la sua auto immagine, compromettendo seriamente l’'autostima e la fiducia che il bambino con grande fatica, nel percorso intrapreso, sta cercando di fortificare.
Bibliografia
GAEL LINDENFIELD. "BAMBINI SICURI DI SE' " come aiutarli ad avere fiducia in sé stessi, autostima e serenità; Il Punto d'Incontro Edizioni 2003